Vivere a Gran Canaria Dia de Canarias

Vivere a Gran Canaria Dia de Canaria

Ciao a tutti. Venendo a vivere a Gran Canaria , sapevo che avrei dovuto interessarmi a conoscere personaggi e politica nuovi, cultura e modo di pensare nuovo, usi e costumi diversi da quelli vissuti in Italia fino a poco tempo fa anche per evitare la noia di lunghe giornate inoperose. Sto cercando di fare del mio meglio per inserirmi in questo nuovo contesto frequentando luoghi comuni agli abitanti di questo bellissimo paese, partecipando a feste e fiere paesane che qui si chiamano “romerie”, andando in gita nelle vicine località con il gruppo dei pensionati Canari in modo da praticare un po’ di più la lingua. Vivere a Gran Canaria per me è anche questo, imparare a fare parte di questa comunità che gentilmente mi ospita e mi permette di vivere una vita serena e dignitosa. Spero quindi di farvi cosa gradita, facendovi partecipare tramite questi semplici post, alla mia vita a Gran Canaria. Oggi vi voglio parlare di una festa che qui nelle Canarie è molto sentita ” El Dia de Canaria”. Ecco la storia: Il 30/5/1983 nasce il “Parlamento de Canarias” che ha sede a Santa Cruz de Tenerife, dieci mesi dopo la pubblicazione nel bollettino ufficiale dello Statuto de Autonomia de Canaria, riconoscendo una maggiore autogestione dell’Arcipelago Canario. L’intenzione di dare alle Canarie un governo autonomo risale alla “Segunda Republica” ma venne posticipata a causa della guerra civile e della dittatura di Franco. Solo 46 anni dopo, il 10/8/1982 Canarias poté contare su un Governo Autonomo e dare il via alla Democrazia in Spagna. E così tutti gli anni, il 30 maggio si festeggia l’anniversario del Parlamento de Canarias e per tre giorni di seguito c’è grande festa per le strade di ogni paese con attività musicali, esibizione di balli folcloristici, bancarelle con prodotti tipici della terra e oggetti di fine artigianato locale e grigliate fino a tarda notte. Le famiglie si riuniscono e tutti, grandi e piccini, vestono abiti tradizionali e vanno per le strade cantando canzoni tradizionali, tra una costina e l’altra, tra baci e abbracci, tra una chiacchiera e l’altra. È un’esplosione di gioia pura e semplice per essere e sentirsi parte di un popolo che giorno dopo giorno si impegna a superare le difficoltà e avanzare verso quel benessere al quale ogni essere umano ha diritto. Sono propio felice di essermi trasferita alle Canarie e vivere a Gran Canaria. Il 30 maggio per gli isolani spagnoli è un’occasione immemorabile per non dimenticare i valori , per conoscere il passato, guardare oltre e proseguire sempre più preparati e più forti affinché le generazioni presenti e future vivano in queste isole una vita migliore, più sostenibile, più equilibrata. È anche un’occasione per credere fortemente nelle nostre capacità , credere che ci sono sempre motivi per sperare , per sognare e, (dico io) ….per vivere a Gran Canaria…… Con affetto vi stringo tutti in un unico abbraccio.

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Gita a Teror, Gran Canaria

Gita a Teror, Gran Canaria

Buongiorno a tutti, Mi permetto di consigliare a chi viene in vacanza a Gran Canaria, di fare una gita a Teror, una graziosa cittadina del Nord immersa nel verde a 900 metri circa di altitudine e che vanta alcuni dei più mirabili esempi di architettura coloniale. Io ci sono andata alcuni mesi fa con mio figlio e un gruppo di amici e ne sono rimasta affascinata. Abbiamo visitato la Casa del Museo, un antico edificio situato intorno ad un cortile decorato in pregiato stile del 17esimo secolo che presenta dipinti, armi, fotografie e mobili antichi che testimoniano lo stile di vita dei nobili di quel tempo. Nel mercato municipale e nelle molteplici botteghe delle vie del centro storico abbiamo potuto ammirare oggetti artigianali in rame, sculture in legno, recipienti in terracotta e molto altro. Nella piazza antistante la basilica c’è uno stupendo albero davvero impressionante per le sue dimensioni. È un Ficus Benjamina che con le sue larghe fronde dona ombra ai molti visitatori che quotidianamente si recano in questo prezioso paese tipicamente canario. I balconi in pietra e in legno intagliato, le strade traboccanti di fiori colorati, i chioschi presso i quali potevi consumare pane, formaggio e prodotti locali con pochi euro, il miele di Teror che è veramente paradisiaco, la musica proveniente da non so dove, ondate di profumo dovute alla vendita di saponette al latte di capra e tanto meraviglioso altro ci ha fatto percorrere un piacevole viaggio a ritroso nel tempo. La Basilica, considerato Monumento Nazionale è situata nella piazza principale del paese e accoglie la statua della Vergine del Pino che è la Patrona delle Diocesi delle Isole Canarie e che si festeggia in pompa magna l’8 settembre. Si racconta che circa 500 anni fa l’immagine della vergine è apparsa all’improvviso su un pino gigante che si trovava nella piazza del paese. Il pino fu distrutto da una tempesta ma il culto della Vergine è stato mantenuto e si è diffuso su tutta l’isola. Migliaia di pellegrini mantengono viva la tradizione e la devozione offrendo alla Vergine del Pino carri colmi di frutta della terra locale mentre Il paese li accoglie offrendo loro un programma festivo che mette in risalto la tradizione e il folclore Canario. Non voglio aggiungere altro per non guastarvi la festa quando verrete qui a Gran Canaria e sicuramente non mancherete di visitare Teror questa preziosa località immersa nel verde al centro dell’isola. Più passa il tempo e più mi rallegro per la scelta fatta due anni fa di venire a vivere qui, in quest’isola fantastica che non finisce mai di stupirmi.

Un caro saluto a tutti. Vittoria (Pensioni alle Canarie)

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Vivere alle Canarie Meloneras

Vivere alle Canarie Meloneras

Sono passati alcuni giorni da quando le mie amiche sono ritornate in Italia è già sento la loro mancanza. Siamo state molto bene insieme! Spero che un giorno o l’altro anche loro decidano di venire a vivere alle Canarie anche se solo per i mesi invernali. Ricordo con tenerezza che al mattino quando ci svegliavamo ci riunivamo tutte e tre nel lettone e stavamo lì a raccontarci , a ridere, a fare progetti per il futuro, poi colazione, camminata di cinque kilometri sul lungo mare e poi spiaggia e sole. Quando sono partite erano nere, non dalla rabbia, ma dall’abbronzatura. Erano dispiaciute di lasciare me e questo incantevole luogo dove io vivo, ma felici di tornare alle loro case, ai loro affetti e soprattutto non vedevano l’ora di mostrare alle altre nostre amiche una così bella abbronzatura, nonostante in Italia sia ancora inverno….e che inverno! Ma non abbiamo fatto solo vita da spiaggia. Ho la fortuna di guidare la macchina e così abbiamo visitato il sud di Gran Canaria, fermandoci a mangiare pesce fritto e tapas in deliziosi ristoranti in riva al mare, scattando foto ricordo qua e là , come quella volta che ci siamo trovate ad ammirare il tramonto sul mare a Maspalomas. Che meraviglia! Immaginate lo scenario, miei cari amici! Vivere alle Canarie è anche questo! Sul Boulevard del Faro c’era molta gente, chi passeggiava chi era seduta davanti ai vari bar e ristoranti a bere qualcosa e chi come noi era appoggiata al muretto che ci divideva dal mare, in religioso silenzio, con la macchina fotografica appiccicata sul l’occhio destro pronto a cogliere ogni piccola sfumatura del sole che a tratti veniva offuscato da una nuvoletta impertinente ma che, subito pentita, si spostava velocemente per farci godere ancora per un po’ degli ultimi tiepidi raggi ……..sotto di noi un’immensità di acqua argentata, come se qualcuno l’avesse cosparsa di polvere di stelle…….e le onde arrivavano da lontano ancheggiando morbidamente per poi rilassarsi dolcemente sulla spiaggia sassosa……..alle nostre spalle un giovane uomo sicuramente peruviano suonava con uno strumento a canne, conosciuto come “Flauto di Pan” una dolce melodia, dal titolo “EL CONDOR PASA” ( Questo pezzo ebbe l’onore di essere inserito nel Disco d’Oro caricato sulle sonde Voyager, lanciato verso lo spazio profondo nel 1977, col compito di rappresentare l’umanità davanti ad eventuali specie extraterrestri.).. Beh…sfido chiunque a non avere la pelle d’oca in un contesto così….. E intanto il sole scompariva dalla nostra vista, ma noi restavamo li, immobili, a guardare il cielo striato di rosso, come se il sole dovesse ritornare a fare capolino per l’ultimo saluto, per l’ultima foto. Che bello! …..In pochi minuti così tante emozioni! Tutte per noi e per chi sceglie di vivere alle Canarie. Il ritorno a casa è stato silenzioso, non trovavamo le parole o forse volevamo tenere stretto a noi ancora per un po’ quell’immagine divina che solo la natura ci sa regalare. Ho promesso alle mie amiche che la prossima volta che verranno a trovarmi andremo a visitare il centro dell’isola con le sue spettacolari montagne e il gran Grand Canyon in miniatura di Roque Nublo, perché vivere alle Canarie non è solo mare! E continuare poi fino alla costa nord dell’isola dove mi hanno detto, perché io non ci sono ancora stata, spettacolari scogliere, intime cale e piscine naturali, offrono al visitatore una visione straordinaria della forza dell’oceano. E sicuramente ve ne parlerò . Datemi tempo.

Auguro a tutti voi di star bene Un saluto affettuoso vittoria (pensioni alle canarie)

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Poesia… a Tejeda

Poesia… a Tejeda

Ciao a tutti , come state? Io bene…..grazie! Non so se lo sapete ma qui , nell’entroterra di Gran Canaria , in un paese chiamato Tejeda, su a 1000 metri di altezza, ci sono un sacco di alberi di mandorle, tanto è vero che da metà gennaio a metà febbraio circa , c’è la “Fiesta de la almendra” cioè Festa del Mandorlo in fiore. Io ci sono andata domenica scorsa con un gruppo di amici e insieme abbiamo passato una piacevole giornata che vi voglio raccontare. Sulla strada che ci portava in montagna , oltre a godere di un panorama montano incantevole, avevo l’impressione che gli alberi di mandorlo ci venissero incontro, da destra e da sinistra con i loro rami stracolmi di fiori , come a darci il benvenuto e quando siamo arrivati aTejeda, meta del nostro viaggio, ebbene…..un colpo al cuore, un tripudio…..ma che dico…..un trionfo di alberi fioriti ci ha accolto e abbracciato regalandoci piacevoli sensazioni miste a gioia e stupore, mentre le nostre labbra passavano da un oooooh!….all’altro. Che meraviglia! Vi prego, non ridete di me….giuro che quello che scrivo è vero! Adoro il mare, ma la montagna MI EMOZIONA!! E ho la fortuna di averli tutte e due a portata di mano! Il cielo era terso, il sole caldo , un gruppo di artisti del luogo suonava e cantava canti popolari, mentre la gente intorno a loro batteva le mani a tempo e accennava passi di danza….la via principale del paese era occupata da tante bancarelle che offrivano ogni ben di Dio, da una gran varietà di dolci mandorlati a formaggi di capra , a salumi locali e pane casereccio ……tutti prodotti rigorosamente di Tejeda. Insomma ogni bancarella è stata oggetto della nostra attenzione, abbiamo assaggiato di tutto, senza far torto a niente e a nessuno e ad ogni boccone era un esclamazione di piacere…..hmmm che buono….. hmmmm che “rico” (leggi squisito)…ne compro ancora….e ci imboccavamo l’un l’altro di una parte di quello che era stata la nostra personale scelta: assaggia questo…. Senti com’è buono quest’altro….hmmmm mi piace più questo…e così via strada facendo. E poi ad ogni angolo c’era una grossa pietra con un sacchetto di mandorle e un martello e chi voleva si fermava, ne schiacciava alcune e le mangiava, il tutto seguito da una foto ricordo. Uno scenario d’altri tempi, arricchito di semplicità, allegria, leggerezza e assenza di pensieri, mi ha ricordato i miei tempi di ragazzina in Puglia, dove sono nata, quando davanti alla porta di casa si riunivano un gruppo di donne e tra una chiacchierata e l’altra schiacciavano le mandorle per conservarle per l’inverno, per poi fare dolci e torroni per le feste mentre noi bambine , sedute sui gradini esterni della casa, giocavamo serene , con le bambole di pezza fatte dalle nostre mamme, ignare di quello che il futuro aveva in serbo per noi. Insomma ….un piacevole salto nel passato e in questo contesto di pace e relax totale, la giornata è trascorsa in fretta e siamo tornati a casa , lasciando Tejeda alle nostre spalle, ripercorrendo la strada tra gli alberi in fiore che ora sembravano dirci: arrivederci, tornate a trovarci…..e con ancora negli occhi l’immensa bellezza della natura di cui avevamo appena avuto la fortuna di godere: Grazie Tejeda per tutto quello che oggi mi hai regalato! Eh si, cari amici, questo nostro mondo che di questi tempi ci sembra così ostile e avaro di pace e serenità , spesso ci regala momenti preziosi, attimi fuggenti di poesia da conservare in cuore, spunti per una ripresa veloce, spinte a diventare consapevoli, incoraggiamenti a non aver paura, a reagire, a lottare , a vivere…….ma non ce ne accorgiamo, presi come siamo in una lotta quotidiana di sopravvivenza…..ma i miracoli accadono, accadono nel momento in cui ci rendiamo disponibili ad accoglierli….con il cuore!

Vi abbraccio Vittoria

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