Poesia… a Tejeda
Ciao a tutti , come state? Io bene…..grazie! Non so se lo sapete ma qui , nell’entroterra di Gran Canaria , in un paese chiamato Tejeda, su a 1000 metri di altezza, ci sono un sacco di alberi di mandorle, tanto è vero che da metà gennaio a metà febbraio circa , c’è la “Fiesta de la almendra” cioè Festa del Mandorlo in fiore. Io ci sono andata domenica scorsa con un gruppo di amici e insieme abbiamo passato una piacevole giornata che vi voglio raccontare. Sulla strada che ci portava in montagna , oltre a godere di un panorama montano incantevole, avevo l’impressione che gli alberi di mandorlo ci venissero incontro, da destra e da sinistra con i loro rami stracolmi di fiori , come a darci il benvenuto e quando siamo arrivati aTejeda, meta del nostro viaggio, ebbene…..un colpo al cuore, un tripudio…..ma che dico…..un trionfo di alberi fioriti ci ha accolto e abbracciato regalandoci piacevoli sensazioni miste a gioia e stupore, mentre le nostre labbra passavano da un oooooh!….all’altro. Che meraviglia! Vi prego, non ridete di me….giuro che quello che scrivo è vero! Adoro il mare, ma la montagna MI EMOZIONA!! E ho la fortuna di averli tutte e due a portata di mano! Il cielo era terso, il sole caldo , un gruppo di artisti del luogo suonava e cantava canti popolari, mentre la gente intorno a loro batteva le mani a tempo e accennava passi di danza….la via principale del paese era occupata da tante bancarelle che offrivano ogni ben di Dio, da una gran varietà di dolci mandorlati a formaggi di capra , a salumi locali e pane casereccio ……tutti prodotti rigorosamente di Tejeda. Insomma ogni bancarella è stata oggetto della nostra attenzione, abbiamo assaggiato di tutto, senza far torto a niente e a nessuno e ad ogni boccone era un esclamazione di piacere…..hmmm che buono….. hmmmm che “rico” (leggi squisito)…ne compro ancora….e ci imboccavamo l’un l’altro di una parte di quello che era stata la nostra personale scelta: assaggia questo…. Senti com’è buono quest’altro….hmmmm mi piace più questo…e così via strada facendo. E poi ad ogni angolo c’era una grossa pietra con un sacchetto di mandorle e un martello e chi voleva si fermava, ne schiacciava alcune e le mangiava, il tutto seguito da una foto ricordo. Uno scenario d’altri tempi, arricchito di semplicità, allegria, leggerezza e assenza di pensieri, mi ha ricordato i miei tempi di ragazzina in Puglia, dove sono nata, quando davanti alla porta di casa si riunivano un gruppo di donne e tra una chiacchierata e l’altra schiacciavano le mandorle per conservarle per l’inverno, per poi fare dolci e torroni per le feste mentre noi bambine , sedute sui gradini esterni della casa, giocavamo serene , con le bambole di pezza fatte dalle nostre mamme, ignare di quello che il futuro aveva in serbo per noi. Insomma ….un piacevole salto nel passato e in questo contesto di pace e relax totale, la giornata è trascorsa in fretta e siamo tornati a casa , lasciando Tejeda alle nostre spalle, ripercorrendo la strada tra gli alberi in fiore che ora sembravano dirci: arrivederci, tornate a trovarci…..e con ancora negli occhi l’immensa bellezza della natura di cui avevamo appena avuto la fortuna di godere: Grazie Tejeda per tutto quello che oggi mi hai regalato! Eh si, cari amici, questo nostro mondo che di questi tempi ci sembra così ostile e avaro di pace e serenità , spesso ci regala momenti preziosi, attimi fuggenti di poesia da conservare in cuore, spunti per una ripresa veloce, spinte a diventare consapevoli, incoraggiamenti a non aver paura, a reagire, a lottare , a vivere…….ma non ce ne accorgiamo, presi come siamo in una lotta quotidiana di sopravvivenza…..ma i miracoli accadono, accadono nel momento in cui ci rendiamo disponibili ad accoglierli….con il cuore!
Vi abbraccio Vittoria